Il caso: a seguito della pubblicazione della sentenza che ha modificato le tabelle millesimali, un condominio delibera di rettificare i bilanci degli anni precedenti e chiede quindi ad alcuni condomini di pagare somme maggiori di quelle che erano state conteggiate in precedenza.
Domanda: il condomino al quale è stato chiesto questo ulteriore pagamento può opporsi?
Della vicenda si è occupata l’ordinanza n.23739/24 della Corte di Cassazione.
La Corte ha risposto in modo molto chiaro, affermando: “ove il singolo abbia versato, prima della modifica, quote condominiali calcolate sulla base di valori millesimali non rispondenti alla reale valore dell’unità, al risparmio di spesa ottenuto corrisponde un arricchimento indebito con depauperamento della cassa comune in assenza di giustificazione relativamente a somme altrimenti destinate a far fronte ad esigenze dell’intero Condominio, che è, quindi, legittimato ad agire per l’indennizzo ai sensi dell’art. 2041 c.c.”.
Cosa significa?
Significa che se un condomino, sulla base di tabelle millesimali errate, ha versato somme inferiori a quelle effettivamente dovute, il condominio può agire per ottenere il pagamento della differenza.
Questo perché il “risparmio” del quale ha beneficiato il condomino costituisce in realtà un indebito arricchimento, che, come detto, giustifica un’azione del condominio.
Avv. Mauro Sbaraglia
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